sabato 17 settembre 2011

Mens sana in corpore sano


Allora.
Secondo il mio programma, considerando la lista chilometrica di cose da fare, avevo deciso di non perdere neanche un minuto sul PC fino almeno alla prossima settimana, ma il minestrone si sta cucinando e ci vorranno almeno altri venti minuti.
Minestrone in estate?, uno potrebbe chiedersi.  
Oltre alla disquisizione sulle stagioni del post precedente, e il fatto che oggi fa un caldo che sembra agosto, il punto è che non avevo la minima voglia di fare la spesa, così ho aperto il freezer per vedere cosa c'era, e ho trovato una dozzina circa di pacchi di "minestrone d'emergenza" (per quando non ho voglia di fare la spesa) che intasavano tutti i cassetti.

Avere qualcosa di pronto e sano, come i minestroni d'emergenza è comodo; il problema è che poi mi dimentico di quanti sono, e nel fare la spesa finisce spesso che prendo un altro minestrone d'emergenza, non si sa mai.
Ma mica tutti uguali, eh! Ne ho di quelli Coop, quelli Billa, quelli di strane sottomarche, quelli Findus... in definitiva, il mio freezer è talmente stipato di minestroni d'emergenza, che se uno porta una vaschetta di gelato bisogna prima scongelare un minestrone e mangiarselo, per trovare un po' di spazio.
L'unico problema è che il minestrone è, per definizione, un po' caldino. Per cui il menu di oggi é: aria condizionata, minestrone e couscous.


E intanto che faccio?
Mi sono messo a coccolare i gatti, ma mi hanno detto chiaramente che hanno caldo, stanno riposando e di non disturbarli se non ho faccende più importanti da sottoporre alla loro attenzione, tipo una scatoletta.
Così ho fatto una lavatrice. Di passare l'aspirapolvere non ne ho voglia, adesso. E poi sono le 14.00, qualcuno nel condominio potrebbe riposare, no? Evidentemente ora non posso proprio passare l'aspirapolvere: bisogna sempre pensare ai buoni rapporti di vicinato. Specie dopo che l'altra notte ho fatto partire la centrifuga alle 5 del mattino (ma d'altra parte volevo stendere prima di andare al lavoro).
Ho deciso anche che passare la scopa è silenzioso ma inutile, farò prima e meglio con l'aspirapolvere. Quando avrò voglia di usarlo, si intende.
Il bagno può resistere anche fino a, uhm, facciamo dopodomani, prima di essere pulito. Dovrei attaccare lo specchio che ho preso l'altro giorno all'Ikea, ma si tratta di un lavoro lungo e delicato. Farlo controvoglia significherebbe fare danni, e minimo attirarsi 7 anni di sfighe. 
A proposito di bagno: dovrei farmi la doccia (sono stato in spiaggia a fare l'ultimo bagno della stagione), ma l'acqua del boiler è ancora fredda, devo aspettare.
Di stirare -ovviamente- non se ne parla proprio.
E, nel caso qualcuno stesse per proporlo, non ho mai pulito i vetri o gli specchi in vita mia, e non intendo cominciare almeno nei prossimi dieci anni.

Quindi, mente mi giro i pollici, disquisisco su seghe mentali; e pensavo che il mio programma per il weekend era teoricamente molto elaborato e articolato in almeno 15 capitoli di cose da fare, ma ne è già passato un quarto e quello che ho fatto è stato... uh, colazione in bar, un bagnetto in spiaggia. Ah, e ho acceso l'aria condizionata. Fine.
Secondo il cronoprogramma avrei dovuto già -oltre a doccia e lavatrice- aver fatto la spesa, riordinato il soggiorno, cucinato una torta per stasera, e magari un gattò di patate; se mi avanzava tempo potevo ridipingere i muri dove i gatti si sono lanciati durante le loro risse notturne riempiendoli di zampate; nel pomeriggio poi dovevo sistemare la bicicletta, passare l'aspirapolvere e magari il mocio, smistare le foto e pubblicarle su Facebook, attaccare lo specchio in bagno, cambiare le lenzuola e poi... no, non voglio neanche pensarci.

CURIOSAMENTE nella lista non era prevista alcuna attività su Facebook o su blog. Strano, visto che poi finisco sempre per darci un'occhiata. Sarà che pensavo di farlo nei tempi morti.



Ciò mi ricorda anche che, tra tipo una o due settimane al massimo, dovrò decidere per la palestra.
Ora, è UN ANNO che non faccio un emerito tubo, da quando mi è venuta la tendinite al tallone. Poi ho avuto quello strappo alla spalla destra che mi ha salvato per altri tre-quattro mesi, fino a giugno scorso. Adesso che mi è passata pure quella, pare, temo di aver finito gli alibi.
Solo che evidentemente iscriversi in palestra a luglio non ha senso, con l'afa che c'è a Venezia. Si può benissimo correre la sera, con la brezza. E poi c'è il mare. Nessuno potrà obiettare sul fatto che ha molto più senso correre sulla spiaggia al tramonto, o nuotare liberi nel mare azzurro, che starsene a sollevare ossessivamente pesi in una stanza chiusa. Sarebbe alienante. 

Tralasciamo il fatto che in tre mesi in spiaggia ci sarò andato sì e no quindici volte, e quando il mare non era mosso era strapieno di alghe, oppure meduse. Le altre volte, ricordo che proprio non avevo tempo di stare a perdere un'ora a sguazzare avanti e indietro tra una diga e l'altra. Le ferie sono talmente poche che bisogna ottimizzare i tempi, non si può stare là a sprecare minuti preziosi in cose non pienamente soddisfacenti.
In ogni modo cinque mesi fa avevo fermamente deciso che dopo la calura estiva, a settembre, mi sarei iscritto in palestra.
In realtà, ricordo che al tempo mi sembrava anche una buona idea. Avevo pure pensato di fare un abbonamento tipo semestrale, magari annuale, tanto per sfruttare l'onda favorevole generata dall'esplosione di buona volontà.

Tutti a correre sul posto stipati in una stanza dove non puoi vedere fuori! Come resistere a un tale richiamo?


Col senno di poi, è già tanto se me ne sono ricordato oggi.
Diciamoci anche che di andare a sudare in palestra, adesso che sarebbe il momento di rinnovare lo slancio di virtù e passare ai fatti, non ne ho la minima voglia.
Confesso che ODIO la palestra. Detesto correre sul posto sul tapis-roulant, corro e corro senza andare da nessuna parte, sempre a fissare il muro davanti. Mi viene la sindrome del criceto sulla ruota.
Né mi attira l'allenarmi per sollevare pesi sempre più inumani. L'idea di vedermi su una panca, col viso color peperone, impegnato a digrignare i denti tutto sudato e emulare sforzi e urla di una donna in sala parto, non esercita su di me il minimo fascino.
Magari a ottobre avrò più voglia. Farà più fresco. O ancora meglio a novembre, quando le giornate sono corte e grigie e nebbiose e per forza di cose avrò più motivi per andare a fare sport in una palestra calda e confortevole, piuttosto che stare a casa a non fare niente.

Per fortuna sembrano esserci alternative più furbe. Magari non proprio questa.

E' curioso che, parlando dei mesi a venire, ci si veda di solito più pieni di buona volontà rispetto a oggi. E non solo per la palestra e la sindrome del criceto; è lo stesso per la dieta, le pulizie di fondo, il riordino delle carte sulla scrivania, lo smettere di fumare.
Ma credo sia un aspetto normale dell'essere umani.  
Dev'essere una strategia inconscia che ha il vantaggio di mettere a tacere per un po' la coscienza (della serie "sì sì tranquilla, che adesso si cambia") ma che poi ricasca nelle abitudini consolidate.
Con un'esplosione di alibi autoconvincenti di tutto rispetto.
Il prossimo mese (la prossima settimana, domani, la prossima volta etc.) uno si immagina più organizzato, più volenteroso, più attivo, più motivato, le circostanze saranno più favorevoli, eccetera eccetera;
Ma tanto si sa già che sarà difficile cambiare radicalmente le proprie abitudini. O che richiederà sforzo. Che sarà spiacevole. Forse domani saremo più maturi, più motivati, più forti per affrontare la sfida?

Ah, suona il timer. Il minestrone è pronto!!!
Ora lo mangio, poi faccio la doccia, poi dormo un po'... tipo due orette, che  poi devo andare a Venezia per un po' di sano shopping prima di bermi l'aperitivo - cappuccino.
Per fortuna mangio fuori, così non devo pensare alla cena. I piatti li laverò domani, che è prevista pioggia, ne avrò sicuramente più voglia di oggi. 
E poi non avrebbe senso sprecare tempo oggi, che c'è il sole, per lavare i piatti. Sarebbe alienante, no?

Aspetta aspetta, che aggiungo anche questo alla lista....... ^__^'

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