Ti martellano mediaticamente tutto il tempo con immagini di atletiche superfighe in costume, di uomini perfettamente sbarbati col fisico statuario, normalmente impegnate a saltellare inenggiando a cereali al riso che sanno di cartone (lei) o a guidare su strade desertiche una potente vettura lucente o sfoggiare la tartaruga addominale sotto un faretto ostentando pose macho '80 (lui).
Promesse di realizzare desideri che, pubblicate così ossessivamente, secondo me dimostrano più che altro che i pubblicitari si rivolgono ad un pubblico che stimano grasso, flaccido, frigido, sciatto e stressato.
Quindi: ti mettono in testa che se sei un maschio devi perlomeno avere un fisico da boscaiolo (saltuariamente cosparso d'extravergine d'oliva, se possibile), il capello ribelle, lo sguardo da duro/sexy e i bicipiti da lottatore anche se passi 10 ore al giorno sulla sedia girevole dell'ufficio e il resto nell'ingorgo in tangenziale.
Se sei una donna invece è chiaro che non puoi uscire di casa tranquilla se non pesi al massimo 50 chili (di cui almeno 20-25 di tette), non prendi ogni fine settimana per i fondelli gli ospiti usando la pizza pronta e spacciandola per il frutto del tuo orto biologico in terrazza, e per strada non scuoti sorridente ogni tanto la chioma lucente e senza doppie punte suscitando mormorii di ammirazione tra la folla.
Va bene.
Ma poi mi spieghino perché, quando te ne vai al distributore di snack dell'ufficio sotto i morsi della fame delle 11:30, trovi solo stramaledettissimi sacchettini che ti guardano da dietro il vetro con i loro occhietti malvagi e ti dicono "prendimi, prendimi" quando sai benissimo che anche la merendina più minuscola e apparentemente innocua ha minimo 200-250 kcal, zuccheri in quantità esorbitante, grassi idrogenati (qualunque cosa siano) alle stelle.